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Il Decreto Federale sulla libera circolazione

Mercato del lavoro -
15 luglio 2008


Il Decreto Federale sulla libera circolazione
 
L'anno prossimo (prima della fine del mese di maggio 2009) i Cittadini Svizzeri dovranno pronunciarsi su un Decreto Federale relativo "all'approvazione della riconduzione dell'accordo tra la Svizzera e la Comunità Europea e gli Stati Membri sulla libera circolazione delle persone" e, inoltre, "sull'approvazione e realizzazione del protocollo che mira ad estendere l'accordo sulla libera circolazione alla Bulgaria e alla Romania". Si tratta di una votazione delicata ed ogni partito rivendica il proprio punto di vista con un leggero vantaggio per la destra imprenditoriale. La scadenza referendaria è fissata per il 2 ottobre. Dal tema centrale di questa consultazione popolare, descritto sul sito della Confederazione, si evince chiaramente che un rifiuto da parte dei votanti metterebbe in pericolo gli altri sei accordi bilaterali a causa della "clausola ghigliottina". "Se uno di loro (ndr: gli accordi bilaterali) è messo in risalto o se non è prolungato, tutti gli accordi cessano automaticamente di essere applicabili sei mesi dopo la ricezione della notifica. La non riconduzione dell'ALCP da parte della Svizzera potrebbe far vacillare tutta la struttura". Le associazioni economiche del Paese (L'Unione Elvetica delle Arti e Mestieri, l'Unione Imprenditoriale Svizzera ed anche Economiesuisse) difendono e promuovono con forza la libera circolazione delle persone e l'estensione della clausola anche per la Romania e la Bulgaria. Secondo Gérold Buehler, Presidente della Economiesuisse, ciò non farà altro che stimolare la crescita, l'occupazione e la prosperità dell'economia svizzera. Ciò è intimamente legato alle (buone) relazioni che intercorrono tra il nostro Paese e Bruxelles. Non bisogna dimenticare che più di 19.000 posti di lavoro, in questi ultimi tre anni, sono stati creati grazie alla libera circolazione. La paura degli oppositori circa il massiccio arrivo di immigranti si rivela infondata in quanto i confini sono sotto controllo. Inoltre, è illusorio credere che la nostra forza lavoro sia sufficiente a colmare tutti i nostri bisogni. La Svizzera ha necessità di lavoratori europei qualificati. Ciò risulta importante per le PMI che, in tal modo, possono usufruire di un bacino di oltre 5 milioni di disoccupati cui ricorrere per la ricerca di personale. Per la maggior parte delle associazioni scartare quest'opportunità significherebbe perdere l'accesso privilegiato della Svizzera al mercato europeo. Inoltre, Bühler sostiene che gli accordi bilaterali ottenuti dalla Svizzera costituiscono un "case history", e la crescita economica di questi ultimi anni gliene dà atto. L'opposizione - la Lega - ha annunciato che ha intenzione di varare un referendum sulla questione al fine di non presentare più deroghe all'arrivo massiccio di stranieri. L'UDC si è battuta il 5 luglio scorso sull'argomento e ha deciso, secondo gli aggiornamenti riportati sul loro sito, di rigettare con decisione il "pacchetto" della libera circolazione delle persone, progetto ingannevole e antidemocratico e si rifiuta di varare un finto referendum". Per applicare tale nuovo decreto, prima di tutto, sarà necessario convincere certi partiti politici, il che è tutto dire, poi la popolazione tramite un referendum. Il resto è da vedere ...

RS

Traduzione a cura di Sandro Cesaraccio

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